Gli Artisti

Valentina Achilli

CATEGORIA Convivenza con la malattia

Prima, come molti altri, non ero a conoscenza di che cosa significa ITP e di che cosa questa patologia comporti; ma una volta ascoltata la presentazione del Progetto e il racconto di Barbara Lovrencic, ho deciso con piacere di entrare a far parte dell’iniziativa.

E’ un onore per me, in quanto giovane artista, avere la possibilità di provare a rappresentare quella che è la malattia, e, indirettamente, la storia di tutte le persone che ne sono coinvolte. Si può dire che il potere dell’Arte sia, di per sé, proprio quello di rendere visibile ciò che non lo è, e di dare voce, di esprimere, ciò che a parole non si riesce a dire in nessun modo.

Sara Che Farina & Lisa Fontana

CATEGORIA Convivenza con la malattia

La forza che ci ha spinto a partecipare è venuta dalle parole delle persone che vivono con la Porpora Immune Trombocitopenica.

Come artiste, riteniamo che attraverso l’Arte sia possibile dare una nuova immagine alla malattia, mostrando a tutti coloro che si confrontano con essa, pazienti ma anche le loro famiglie e amici, una nuova lettura, una nuova visione di essa.

Vogliamo condividere il loro vissuto, farlo un poco anche nostro e trasformarlo in un’opera d’Arte.

Janiki Citti
& Chiara Di Fant

CATEGORIA Momento della diagnosi / Convivenza malattia

Per prima cosa come artisti ci vogliamo impegnare affinché l’arte abbia un ruolo molto più importante nella vita delle persone, sia come esperienza maggiormente accessibile che come strumento di condivisione tra artista e comunità.

In secondo luogo, come artisti terapisti, ci troviamo a vivere, ragionare e a volte fronteggiare situazioni che riguardano l’esperienza della cura, della malattia, della difficoltà e della trasformazione personale e collettiva.

Per questo la partecipazione a “Il volto dell’ITP” è un’opportunità per noi di continuare a impegnarci nella nostra ricerca rispetto a questi temi.

Giulia De Cesare
& Caterina Simeoni

CATEGORIA Convivenza con la malattia

Ciao, siamo Giulia e Caterina e frequentiamo il biennio in Terapeutica Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La trombocitopenia immune (ITP) è una malattia rara, sconosciuta ai più; il solo nome spaventa, crea distanza.

Abbiamo deciso di aderire a questo progetto poiché riteniamo fondamentale accorciare queste distanze, cercando di rendere nota una malattia che c’è ed esiste, ma che spesso, insieme a chi ne è colpito, viene dimenticata ed accantonata.

Anna Groaz

CATEGORIA Percorso per arrivare alla diagnosi

Ciò che mi spinge a partecipare a questo progetto è la profonda fiducia nell’arte come strumento di cura, relazione e liberazione attraverso la bellezza del fare e dell’osservare.

Ed è proprio la bellezza che ha il potere di lenire e guarire gli animi, di accendere e riattivare emozioni assopite ma soprattutto l’arte crea un ponte capace di avvicinare e unire le persone creando relazioni e dialoghi.
Sento la necessità di far entrare l’arte e la bellezza all’interno dell’ambito ospedaliero e restituire una voce e un volto alle esperienze invisibili di convivenza con una malattia rara e poco conosciuta.

Beatrice Lo Presti

CATEGORIA Percorso per arrivare alla diagnosi

Ho deciso di prendere parte a questo progetto, perché penso che l’arte possa essere il giusto mezzo per far conoscere all’opinione pubblica questa patologia in maniera sensibile e rispettosa.

Attraverso l’approccio personale di ognuno abbiamo la possibilità di mettere in luce una realtà per molti sconosciuta.

Nove anni fa mi è stata diagnosticata una patologia rara, perciò conosco la frustrazione e l’impotenza che caratterizzano il lungo percorso verso una diagnosi, questo è uno dei motivi per cui ho scelto di partecipare al concorso provando così a dare una personale espressione della Porpora Immune Trombocitopenica partendo dalle parole di chi ogni giorno convive con questa malattia.

Adele Marino

CATEGORIA Percorso per arrivare alla diagnosi

Ho deciso di collaborare al progetto del volto dell’ITP in seguito ad aver scoperto a quale lungo calvario deve sottoporsi chiunque ne soffra. È un percorso veramente ostico, un nemico silenzioso che s’insinua nella vita di soppiatto, mostrandosi un po’ alla volta. I pareri discordanti tra gli stessi medici, le mille opzioni possibili, ma nessuna soluzione immediata.

Immagino i sentimenti di coloro che ne soffrono, sento la frustrazione ad ogni consulto, la confusione, lo stress psicologico, dovuto ad una serie di variabili tra cui i costi esosi delle varie visite, ma soprattutto l’idea che questa malattia sia del tutto sconosciuta in primis, a volte, allo stesso personale medico.

Michela Meloni

CATEGORIA Terapia

Mi chiamo Michela Meloni, ho ventisette anni e sono una laureanda in Terapeutica Artistica presso
l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Ho deciso di aderire al progetto del volto all’ITP perchè ritengo sia di fondamentale importanza poter lasciare una traccia simbolica su ciò che rappresenta questa patologia.

Sono nata e cresciuta in Sardegna, una terra in cui vi è grande attenzione verso le patologie del sangue, per via, ad esempio, della forte incidenza che l’anemia mediterranea ha ancora oggi sulla vita di molte persone. Sento che sia giusto dunque dare la medesima attenzione all’ITP, in modo da incrementare la portata delle ricerche.

Elena Mologni

CATEGORIA Convivenza con la malattia

Da studentessa e da amante dell’arte, a questo punto del mio percorso posso dire con sincerità che l’Arte esiste da quando esiste l’uomo. Il creare è una facoltà umana innata ed è quella che permette di avvicinarsi alla vita eterna.

Come artista credo sia fondamentale mettere la propria arte a servizio del mondo e della società in cui siamo inseriti, attingendo alla nostra dimensione interiore. Per questo motivo ricevere la proposta di creare un’opera che sensibilizzi la gente su questa malattia rara la trovo un’iniziativa che muova le energie per una giusta causa.

Non conoscevo questa malattia e mi ha colpito molto l’impatto che ha nella vita delle persone e la loro battaglia per il suo riconoscimento a livello medico.

Milda Poderyte Visentin

CATEGORIA Momento della diagnosi

La ITP è una malattia rara e poco conosciuta. Per questo motivo le persone diagnosticate con la malattia spesso si trovano ad affrontarla in solitudine. Uno degli scopi del progetto “Il volto dell’ITP” è ampliare la conoscenza della malattia.

Quando ho avuto l’opportunità di partecipare, sentivo parlare per la prima volta di questa malattia, però mi sono sentita toccata. Avendo attraversato una malattia, anche se diversa, mi sono riconosciuta un po’ nella paura che le persone con ITP provano a dover fare costantemente gli esami, a pensare sempre se andranno bene, e cosa dover fare in caso contrario, ad avere difficoltà di parlare della malattia con altre persone…